mercoledì 8 agosto 2012

IL PIANO GENIALE DI BRANDONI: L'INCENERITORE


Dunque svelato il piano "Brandoni" per risolvere la crisi della raffineria API di Falconara. Ma allo stesso tempo svelata anche tutta l'incapacità di un sindaco di gestire una situazione esplosiva che vede da una parte la preoccupazione dei lavoratori per la possibile chiusura dell'impianto perchè non più conveniente alla proprietà, dall'altro la preoccupazione altrettanto giusta da parte dei cittadini di Falconara che vedono in questa crisi, oltre a un colpo per l'economia, anche lo spettro di un'altra zona del martoriato territorio, altamente inquinata che resterà tale.

Il sindaco Brandoni evidenzia la inadeguatezza per l'incarico che ricopre, dopo aver sottoscritto ogni tipo di patto con la dirigenza della raffineria, dal ritiro dei contenziosi con i quali la città chiedeva i danni per i numerosi incidenti causati dalla raffineria, compresi quelli in cui persero la vita delle persone, fino all'ultima approvazione della costruzione del rigassificatore nel sito petrolifero, con la motivazione che questa opera avrebbe garantito i posti di lavoro nella raffineria per svariati anni. Una operazione che è risultata un totale fallimento per la città e i lavoratori, solo benefici per l'API. 

Ebbene il sindaco evidentemente non sa più che pesci prendere, invece di prendere atto della sua pessima azione politica, rilancia con quella che si può considerare una vera e propria provocazione totalmente irresponsabile.

Stiamo assistendo al pericoloso conflitto sociale che è in atto a Taranto per una questione che per certi versi assomiglia al problema falconarese. Una azienda rischia la chiusura per l'alto livello di inquinamento, i lavoratori sono terrorizzati per la perdita del lavoro, in una città che tra raffinerie e acciaieria ha una qualità della vita pessima con le falde, la terra, gli animali, contaminate da veleni mortali e infatti si muore. Una situazione causata da anni di malapolitica, di interessi particolari, e anche da una particolare attività dei sindacati che come spesso accade non riescono a pensare a azioni di medio-lungo termine.  
Ma quell'esperienza evidentemente non interessa al sindaco di Falconara, non si preoccupa della città e della necessità di invertire la rotta, non è nelle sue corde comprendere che la tutela dei posti di lavoro per i lavoratori della raffineria, ma anche per l'intero territorio non si può prescindere da una visione di sviluppo che rispetti l'ambiente. E' impensabile pensare di accrescere le attività inquinanti invece di limitarle. In questa fase serve la responsabilità e non le provocazioni

 
Infatti il sindaco, nel gran caldo agostano, lancia la sua proposta per superare la crisi della raffineria. La soluzione per lui è la costruzione nella raffineria di un termovalorizzatore. In realtà si chiama inceneritore, ovvero un forno che brucia i rifiuti e che rilascia nell'aria, già abbastanza compromessa di Falconara e zone limitrofe, i suoi fumi inquinanti. Questa geniale trovata secondo il sindaco assicurerebbe 40 posti di lavoro.

Questa proposta è una vergogna assoluta, e dimostra veramente la pochezza di una amministrazione comunale che non è capace di fare gli interessi dei suoi cittadini.

I rifiuti si eliminano con una vera raccolta differenziata, e gli sforzi da fare devono andare incontro alle pratiche virtuose, non a quelle che invece arricchiscono i pochi. 

Ma c'è una cosa che mi disturba particolarmente, è la dichiarazione di un sindacalista della CGIL, sigla che raccoglie iscritti all'interno della raffineria ma anche una sigla a cui aderiscono molti altri cittadini falconaresi. Il responsabile sindacale pur considerando la proposta del sindaco non risolutrice del problema contingente alla chiusura dell'attività, non la esclude, quasi a far capire che anche se non nell'immediato potrebbe venire presa in considerazione, perchè comunque è un'attività che crea posti di lavoro. Se la proposta del sindaco è indecente, la dichiarazione del sindacalista è quanto meno imbarazzante perchè non tiene conto del conflitto esistente sul territorio, dimostrando di non conoscere bene la realtà  di cui sta parlando e quel che è peggio, avvalorando una visione dello sviluppo ferma all'800.

Abbiamo bisogno di altro, dobbiamo "incenerire" la mediocrità, capire che la tutela del lavoro resta una priorità tanto quanto la tutela del territorio.

La politica a Falconara deve cambiare rotta e questo avverrà solo con le prossime elezioni, per questo mi rivolgo a chi sta lavorando su questo a verificare bene chi può realizzare realmente il cambiamento. Ma c'è bisogno anche che le forze sindacali aprano la discussione su progetti ampi e non fossilizzino solo sull'emergenza quotidiana. E che i lavoratori non si facciano abbindolare da "conigli che escono dai cilindri" dei furbi.       

1 commento:

Carlo Brunelli architetto ha detto...

Come prevedevo (purtroppo) nel mio blog x falconara qualche settimana fa, la proposta dell'inceneritore è arrivata. Mi aspettavo uscisse dalla bocca di Luchetti, l'assessore regionale che tratta la vicenda Api, e invece è uscita da quella del Sindaco Brandoni, poi balbettata a mezza bocca anche dalla CGIL. Questo dimostra per me una cosa (che peraltro sapevo già): che la proposta non è frutto di una idea di Brandoni o di altre figure politiche e sindacali. La proposta è dell'Api, che ne vede l'interesse per se e per altre compagini a lei vicine, data in bocca ai politici ed ai sindacati perchè la diffondano e la attuino per loro conto. In sostanza ciò conferma la mia convinzione che i politici, e i sindacalsiti, "non esistono" più, ridotti ormai a burattini nelle mani di abili ventriloqui che li fanno parlare con la loro voce continuando a sorridere al pubblico in visibilio. - Carlo Brunelli