venerdì 24 agosto 2012

MAMMA HO PERSO L'AEREO


Falconara è ormai agonizzante, e non per colpa del caldo torrido di questa estate africana, ma a causa di ripetute mazzate che stanno mettendo in ginocchio l’economia della città. In pochi mesi siamo passati a discutere della chiusura della raffineria, con un imminente rischio occupazionale per alcune centinaia di persone, fino ad arrivare alla notizia riportata ieri sui giornali locali sul declassamento dell’Aeroporto Raffaele Sanzio situato sul territorio falconarese. Falconara Marittima è da sempre considerata un crocevia fondamentale per la sua disposizione geografica, uno snodo di importanza nazionale per la presenza di infrastrutture e attività, tra le quali appunto la raffineria e l’aeroporto, oltre allo scalo ferroviario, il casello autostradale ecc.
Un crocevia che rischia di diventare una strada senza sbocco, un binario morto. Della raffineria ho avuto modo parlarne molte altre volte. Mi soffermo stavolta sulla notizia dell’aeroporto.
Il Ministro Passera ha diffuso una nota con la quale il Governo in base ad una politica di razionalizzazione di risorse ha declassato tra gli altri, anche l’aeroporto regionale delle Marche. Declassamento significa che a breve il Governo non trasferirà più risorse economiche per il funzionamento dell’aeroporto che dovrà quindi sostenersi economicamente solo con i contributi della Regione Marche, degli Enti locali e dei privati.
L’attuale assetto azionario di Aerdorica S.p.A. è suddiviso principalmente in due gruppi: le autorità pubbliche con il 67% delle azioni (detenuto principalmente dalla Regione Marche) e un gruppo privato di imprenditori con il 33%. (fonte sito Aerdorica)
 Quindi l’aeroporto, presumibilmente, manterrà solo la funzione di scalo Cargo, perdendo il traffico passeggeri.
Un cambiamento di non poco conto, se si considerano gli investimenti e i progetti di questi ultimi anni che invece tendevano a rivalutare l’aeroporto come uno scalo passeggeri per scopi turistici e di affari, a partire dai 18 milioni di euro spesi per la realizzazione del terminal arrivi e partenze, o la recente realizzazione del parcheggio coperto o dell’Hotel ancora da inaugurare, per non parlare del Mall (outlet) a supporto delle eccellenze produttive marchigiane (1° outlet). Milioni di euro dei contribuenti sprecati in progetti e realizzazioni.
Che dire poi del progetto Quadrilatero che individuava proprio l’area vicina all’aeroporto per una mega struttura in cui prima si doveva realizzare la Fiera regionale, e poi, vista l’impossibilità di tale ipotesi, si vorrebbe trasformare in uno spazio espositivo (outlet) a sostegno dell’attività aeroportuale. (2° outlet )
Una situazione che mette in luce tutta l’approssimazione con cui gli Enti preposti affrontano le programmazioni ed attuano gli investimenti. Viene fatto tutto senza una logica di medio respiro, non si guarda mai al futuro, nemmeno quello prossimo.
 
E’ quindi imbarazzante vedere la politica assente in queste questioni, questioni che sono state provocate proprio da politiche sbagliate. La Regione Marche in primis che in qualità di maggior azionista della società Aerdorica, solo un paio di mesi fa dietro ad una interrogazione del Consigliere regionale di SEL, per voce dell’Assessore Vivendi ne dava una valutazione complessiva positiva: “…Quindi dal punto di vista della produzione di servizi nonostante la situazione di crisi generale c’è comunque un andamento positivo”. La relazione dell'assessore non ha fatto cenno minimamente allo studio che il Governo e l'Enac avevano già iniziato.  
E che dire del Sindaco della città che ospita l’aeroporto, il quale come spesso capita sembra cadere dal pero. Lo ha già fatto con la crisi della raffineria Api, e su questa questione non trova il modo di dire una parola. In compenso il sindaco trova il fiato, nonostante il gran caldo, per riprororre la realizzazione di un inceneritore che darebbe lavoro a 40 persone che secondo lui in tempi di crisi è manna dal cielo, anche se dal cielo non potrà che cadere che altro veleno in aggiunta a quello già esistente.
 
Trova il fiato anche  per dire che con il prelievo dell’IMU a Falconara è stato scovato un tesoretto di circa 800 mila euro, ma su questa geniale boutade, ci voglio dedicare il prossimo post.

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