Falconara è ormai agonizzante, e non per colpa del caldo
torrido di questa estate africana, ma a causa di ripetute mazzate che stanno
mettendo in ginocchio l’economia della città. In pochi mesi siamo passati a
discutere della chiusura della raffineria, con un imminente rischio
occupazionale per alcune centinaia di persone, fino ad arrivare alla notizia
riportata ieri sui giornali locali sul declassamento dell’Aeroporto Raffaele Sanzio
situato sul territorio falconarese. Falconara Marittima è da sempre considerata
un crocevia fondamentale per la sua disposizione geografica, uno snodo di
importanza nazionale per la presenza di infrastrutture e attività, tra le quali
appunto la raffineria e l’aeroporto, oltre allo scalo ferroviario, il casello
autostradale ecc.
Un crocevia che rischia di diventare una strada senza
sbocco, un binario morto. Della raffineria ho avuto modo parlarne molte altre
volte. Mi soffermo stavolta sulla notizia dell’aeroporto.
Il Ministro Passera ha diffuso una nota con la quale il Governo in base
ad una politica di razionalizzazione di risorse ha declassato tra gli altri,
anche l’aeroporto regionale delle Marche. Declassamento significa che a breve il Governo non
trasferirà più risorse economiche per il funzionamento dell’aeroporto che dovrà
quindi sostenersi economicamente solo con i contributi della Regione Marche,
degli Enti locali e dei privati.
L’attuale assetto azionario di Aerdorica
S.p.A. è suddiviso principalmente in due gruppi: le autorità pubbliche con il
67% delle azioni (detenuto principalmente dalla Regione Marche) e un gruppo
privato di imprenditori con il 33%. (fonte sito Aerdorica)
Quindi l’aeroporto,
presumibilmente, manterrà solo la funzione di scalo Cargo, perdendo il traffico passeggeri.
Un cambiamento di non poco conto, se si considerano gli
investimenti e i progetti di questi ultimi anni che invece tendevano a rivalutare
l’aeroporto come uno scalo passeggeri per scopi turistici e di affari, a
partire dai 18 milioni di euro spesi per la realizzazione del terminal arrivi e
partenze, o la recente realizzazione del parcheggio coperto o dell’Hotel ancora
da inaugurare, per non parlare del Mall (outlet) a supporto delle eccellenze produttive
marchigiane (1° outlet). Milioni di euro dei contribuenti sprecati in progetti e realizzazioni.
Che dire poi del progetto Quadrilatero che individuava
proprio l’area vicina all’aeroporto per una mega struttura in cui prima si doveva
realizzare la Fiera regionale, e poi, vista l’impossibilità di tale ipotesi, si vorrebbe trasformare
in uno spazio espositivo (outlet) a sostegno dell’attività aeroportuale. (2° outlet )
Una situazione che mette
in luce tutta l’approssimazione con cui gli Enti preposti affrontano le
programmazioni ed attuano gli investimenti. Viene fatto tutto senza una logica
di medio respiro, non si guarda mai al futuro, nemmeno quello prossimo.
E’ quindi imbarazzante vedere la
politica assente in queste questioni, questioni che sono state provocate
proprio da politiche sbagliate. La Regione Marche in primis che in qualità di maggior
azionista della società Aerdorica, solo un paio di mesi fa dietro ad
una interrogazione del Consigliere regionale di SEL, per voce dell’Assessore
Vivendi ne dava una valutazione complessiva positiva: “…Quindi dal punto di vista della produzione di servizi nonostante la
situazione di crisi generale c’è comunque un andamento positivo”. La relazione dell'assessore non ha fatto cenno minimamente allo studio che il Governo e l'Enac avevano già iniziato.
E che dire del Sindaco della città che ospita l’aeroporto, il
quale come spesso capita sembra cadere dal pero. Lo ha già fatto con la crisi
della raffineria Api, e su questa questione non trova il modo di dire una
parola. In compenso il sindaco trova il fiato, nonostante il gran caldo, per
riprororre la realizzazione di un inceneritore che darebbe lavoro a 40 persone
che secondo lui in tempi di crisi è manna dal cielo, anche se dal cielo non
potrà che cadere che altro veleno in aggiunta a quello già esistente.
Trova il fiato anche per
dire che con il prelievo dell’IMU a Falconara è stato scovato un tesoretto di
circa 800 mila euro, ma su questa geniale boutade, ci voglio dedicare il
prossimo post.
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