mercoledì 6 giugno 2012

AMMAZZA ITALIA



È evidente che la ricetta di Governo dei professori è sbagliata. Non solo è inefficace come strumento di contrasto e risoluzione della crisi, ma addirittura dannosa. I dati ufficiali sono impietosi: Il debito pubblico italiano a marzo è salito alla soglia record di 1.946,083 miliardi di euro a febbraio era a quota 1.928,226 miliardi. Complessivamente il numero dei disoccupati ad aprile è salito a 2 milioni 615mila, tra marzo e aprile, hanno perso l'impiego 38mila persone. I consumi sono fermi, l’aumento dell’aliquota dell’IVA che aumenterà ancora in autunno e l’oggettiva indisponibilità finanziaria delle famiglie hanno ridotto drasticamente la capacità di acquisto. Le aziende e gli imprenditori in difficoltà non riescono ad avere accesso al credito bancario. Tasse inique come l’IMU mettono in seria difficoltà le persone ed infatti non c’è giorno che i giornali non riportano casi di suicidi di disoccupati, sfrattati, di nuovi poveri che non sopportano il “disonore” della perdità di dignità. 9 milioni di italiani sono costretti a tagliare anche le spese sanitarie ed infatti non si curano più. Il fisco non riesce ad incassare quanto previsto, nelle casse infatti mancano 1.500 milardi di euro. La Corte dei Conti intanto ci informa allarmata che le tasse sono troppo alte e che il livello di corruzione nel Paese è al livello della Repubblica delle Banane (non è certo uno scoop). Quindi le fasi Salva Italia e Cresci Italia sono risultate degli slogan senza alcuna rispondenza al vero, perché nemmeno il temutissimo “SPREAD” è stato riportato a percentuali accettabili (a dicembre 2011 era 440 punti ed oggi è a 441).
Un disastro sia dal punto di vista sociale (poco considerato dal Governo) che dal punto di vista tecnico. I “tecnici” dunque hanno fallito proprio sul loro terreno, le riforme hanno impoverito le famiglie, fatto fallire centinaia di migliaia di Imprese, senza che all’orizzonte si riuscisse a vedere un lumicino di speranza.

Di questo disastro è responsabile il presidente Monti, i suoi Ministri, anche il Presidente Napolitano, ma soprattutto i partiti presenti in Parlamento, che terrorizzati dall’ira degli italiani, evitano il confronto elettorale come la peste. Evocando l’antipolitica come per esorcizzarla, senza rendersi conto che l’antipolitica è proprio il loro atteggiamento autoreferenziale che vogliono mascherare in senso di responsabilità. Continuando a tenere in vita un Governo che è svincolato da ogni impegno democratico con gli elettori.

La ricetta Monti è una politica di destra, tutte le Leggi fin qui approvate fanno parte della politica liberista e di destra già nel programma del Governo Berlusconi. La riforma del mercato del lavoro, la cancellazione dell’art. 18, la modifica della Costituzione all’art 81 per introdurre il pareggio di Bilancio. La riforma delle pensioni, la libertà d’impresa quindi la strada per le privatizzazioni, erano nell’agenda politica di Berlusconi, e di Bossi, e aggiungo anche di Fini e Casini. Quindi c’è poco da meravigliarsi sull’operato del professor Monti e della condivisione del PDL e Udc . Sul PD invece ci sarebbe da dire. Non da meravigliarsi ma da indignarsi si. Il PD con il suo atteggiamento certifica il caos che c’è nel suo interno, le fratture e tutte le difficoltà. La dirigenza del PD è terrorizzata dalla possibilità di imminente implosione, per paura che il partito vada in pezzi  manderà in pezzi il Paese intero.
È deprimente, il PD  non fà più politica si limita a difendere la propria esistenza, il problema è che in questo tentativo stringe in un abbraccio mortale i partiti che invece potrebbero modificare la china che ha preso il Paese. Penso a SEL, una forza politica nuova con delle idee che potrebbero spostare l’attenzione, in questa terribile fase di crisi globale, sulle persone invece che sulla finanza. Un partito che avrebbe voluto affrontare la crisi, ad esempio, colpendo i grandi patrimoni e la corruzione dilagante, tagliando gli sprechi e le spese militari, impedendo che il fardello del salvataggio del Paese pesasse solo sulla schiena dei più deboli. Nella speranza che ormai non sia troppo tardi, spero che SEL riesca immediatamente a divincolarsi da quell’abbraccio e che, per dirla con le parole di Nichi Vendola, riesca a prendere la strada giusta senza avere paura.   

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