lunedì 18 giugno 2012

L'ASSURDO PREVEDIBILE

La decisione dei vertici della raffineria api di chiudere l'impianto di Falconara per un anno riempie le pagine dei giornali. Sarà il leitmotiv di questa estate. Il rischio per l'occupazione è forte e il clima recessivo del Paese non agevola una rapida soluzione del problema.

Al momento le dichiarazioni di alcune forze politiche e degli amministratori regionali e comunali riempiono i giornali ma non entrano nel merito della questione. Per prima cosa occorrerebbe assumersi le responsabilità.

Il comune di Falconara ad esempio ha gravi responsabilità sulla situazione attuale. Ha preferito accontentare la proprietà della raffineria in ogni sua richiesta, fidandosi delle sole parole di, parole che non sono mai state scritte in atti amministrativi pubblici. Il sindaco e l'intera amministrazione comunale si sono accontentata di vaghe promesse, ed ora hanno la responsabilità davanti alle sacrosante preoccupazioni dei lavoratori dell'api e delle numerose imprese dell'indotto, di rendere conto all'opinione pubblica e alla città intera delle loro azioni.

Ma di fronte alla pochezza delle giustificazioni dell'amministrazione comunale che individua nei ritardi della realizzazione  del rigassificatore la causa della ritirata dell'Api, lasciano sconcertati le dichiarazioni di eminenti politici alla guida del governo regionale.

L'assessore Luchetti ad esempio, autorevole uomo del PD oltre che cittadino falconarese che candidamente dichiara alla stampa di non comprendere il comportamento della dirigenza Api, chiedendone una verifica sull'accordo sottoscritto. Un accordo che non ha preso in considerazione la pesante crisi del settore petrolchimico e che come già avvenuto nel passato non prevede alcuna prescrizione all'azienda in caso di inadempienze.

Sconcertante anche la dichiarazione del segretario regionale del PD Palmiro Ucchielli, il fautore del "Modello Marche", che dichiarandosi preoccupato per il futuro dei lavoratori considera assurda la sospensione dell'attività.

L'unica cosa assurda in questa brutta vicenda è stata la superficialità con la quale sono state messe in atto politiche che interessano centinaia di lavoratori, di migliaia di cittadini e un vasto territorio. Ora credo che sia necessario che alle parole di circostanza e auto assolutorie, arrivino risposte per i lavoratori e per i cittadini che vivono in un territorio che per troppo tempo è stato prigioniero dei poteri di pochi.

L'assurdo, mi dispiace dirlo, in questo caso era più che prevedibile.

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