domenica 17 luglio 2011

MARE NOSTRUM?

Falconara, una normale giornata in spiaggia. Fa caldo, una moltitudine di persone cerca refrigerio in acqua, bambini che giocano, anziani che passeggiano sul bagnasciuga, molti nuotano, insomma una normale giornata di sole in spiaggia a Falconara.

Nel tratto di spiaggia dove ho preso in affitto un ombrellone, è comparsa una delimitazione che inizia a pochi metri dalla battigia ed arriva  a largo, oltre gli scogli. Una serie di boe arancioni  formano due linee che delimitano uno spazio di oltre 20 metri di larghezza, che dovrebbe individuare un passaggio per le imbarcazioni. Dico dovrebbe, perchè in realtà, nonostante sia ormai una settimana che assistiamo a vari movimenti, non ci sono notizie ufficiali circa quella delimitazione. Neppure alcuni militari della Capitaneria di Porto in pattuglia sulla spiaggia sono stati in grado di dire se esiste una autorizzazione. 

Alcuni bagnanti, infatti, preoccupati hanno cercato di chiedere informazioni, ma ancora siamo al livello delle ipotesi. Sembra infatti che su richiesta di uno stabilimento balneare, la Capitaneria abbia concesso l'autorizzazione ai natanti di raggiungere il ristorante via mare. La notizia non è certa, sono indiscrezioni, l'ufficialità non c'è. E' sicuro però che il sindaco è d'accordo con questa "novità" visto che proprio ieri era presente mentre si ultimavano le opere di delimitazione.

Dunque se fosse vero che esiste una autorizzazione delle autorità competenti quel tratto di mare diventerebbe non balneabile, in pratica taglierebbe a metà un tratto di mare molto frequentato. Impedirebbe ad esempio ai nuotatori di oltrepassare gli scogli, e metterebbe in ansia i genitori di bambini che dovranno fare molta attenzione ai passaggi di barche, windsurf . Proprio oggi ad esempio è entrato in quel corridoio un grosso gommone che a motore acceso se n'è infischiato delle delimitazioni ed ha navigato a pochi metri dalla riva. E siamo solo al primo giorno, chissà cosa accadrà nei prossimi.

Purtroppo questo fatto, sottolinea ancora una volta, la scarsa predisposizione per il bene comune. La spiaggia di Falconara, che già mal sopporta la convivenza con la vicina raffineria, vede una progressiva e costante riduzione della fruizione pubblica: ci sono molti stabilimenti balneari e pochi spazi liberi, alcuni di questi stabilimenti peraltro hanno nel tempo occupato la spiaggia con strutture sempre più invasive, sacrificando la spiaggia.

Quindi stabilimenti sempre più somiglianti a "villaggi turistici", quindi spiagge sempre più private, ed ora, esauriti gli spazi sulla sabbia, si inizia ad occupare e a vietare l'utilizzo di tratti di mare.

Registro una pericolosa attitudine che se diventerà consuetudine trasformerà la nostra spiaggia in tanti club privati, come purtroppo succede in altre parti d'Italia, Toscana, Lazio ecc. dove per accedere in spiaggia sarà necessario pagare un biglietto subendo l'arroganza dei titolari degli stabilimenti balneari.

Attendiamo sviluppi e qualche documento ufficiale dalle autorità.

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