Abbiamo ripreso ad andare in piazza, finalmente dico io, lo facciamo in vista delle elezioni europee. Lo facciamo con difficoltà di mezzi e di tempo, ma devo dire che non è tempo sprecato, anzi. A dire il vero nonostante la disponibilità delle persone sempre più limitata non abbiamo mai smesso di stare in mezzo alla gente, parlo per me almeno. Oggi con banchetto, una bandiera di sinistra e libertà e dei volantini stampati in proprio abbiamo ascoltato le persone, molte delle quali si sono fermate a parlare e a firmare la petizione per spendere i soldi previsti alla costruzione del ponte sullo stretto di Messina per altre emergenze come ad esempio la ricostruzione dell'abruzzo terremotato.
Parlando con le persone è emerso lo sconforto di molti su come stanno andando le cose in Italia. Uno sconforto che implicitamente dichiara la sconfitta di una parte degli italiani, i quali assistono attoniti alla perdita di certi ideali solidaristici con l'incomprensibile frammentazione della sinistra. Alcuni hanno detto che non c'è più niente da fare, che ormai la destra ha rotto il margine e sta straripando raccogliendo consensi con parole di facile presa, qualcuno ha detto che bisogna riconoscere la sconfitta.
Io non sono d'accordo. Sono abituato a stare in minoranza e non mi piego a una constatazione che effettivamente non si può ignorare. La destra in Italia fa e disfa a suo piacimento, ma io non credo che sia arrivato il momento di abbandonare l'impegno politico, non ora.
Penso invece che proprio adesso c'è bisogno di aumentare lo sforzo, per provare a cambiare le opinioni delle persone. Non sono così vecchio per potermi ricordare i fatti che hanno portato l'Italia al ventennio fascista, ma ho letto abbastanza e quello che vedo e vivo ora mi preoccupa molto.
Adesso è il momento di impegnarsi perchè sono convinto che la maggioranza degli italiani non può essere d'accordo con le dichiarazioni di quel leghista di Milano che ha proposto di riservare dei posti per i milanesi bianchi nella metropolitana, proposta che mette in luce una chiara vena razzista.
Non posso credere che la maggioranza degli italiani non batta ciglio se centinaia di immigrati muoiono nel tentativo di attraversare il mare.
Non credo che gli italiani non si siano accorti di quanta precarietà c'è nel mondo del lavoro.
Penso che non può essere che tutti siano interessati alle imprese sessuali del premier.
Credo che occorra cercare di cambiare questa situazione con la forza della democrazia, visto che lo stato odierno non è una imposizione divina, quindi chiedo alle persone con questa sensibilità di farsi avanti e combattere una battaglia quotidiana che trova spazio tra le amicizie, nella scuola, nei posti di lavoro etc.
Una battaglia che si può vincere con l'arma della solidarietà, dell'uguaglianza, della libertà, della democrazia.
Sono fiducioso.
1 commento:
Si, la penso come te. Tuttavia i fascisti sono risorti. Forse non erano mai morti, ma adesso hanno il governo che li fomenta e li protegge. Le ronde, i posti riservati ai bianchi, i clandestini che muoino in mare, sono un problema da eliminare e questo governo lo fa con i decreti contro la persona (anti bivacchi, anti prostituzione ecc). Il male è lo straniero, questo è sempre stato, ma in passato avevamo uno Stato che si faceva garante della demoscrazia e del rispetto di tutti.
Ma sarà vero che se in Italia non ci fossero gli stranieri le cose andrebbero meglio?
Quanto alle promesse del nostro governo circa la ricostruzione di L'Aquila, io le annoto su un quaderno, così non le dimentico. Saranno utili alle prossime votazioni.
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