venerdì 11 gennaio 2008

ANCONA VI: MA CHE BELLA IDEA E NEMMENO ORIGINALE

Cerco di rispettare le idee di tutti, ma quella esposta in una intervista dalla Senatrice Magistrelli mi preoccupa e non la condivido affatto. Tra l'altro una idea per niente originale, visto che già il fascismo nel ventennio realizzò questo progetto, e solo grazie alla fine della guerra tutto ritornò alla normalità.

La proposta della Senatrice è accorpare il Comune di Falconara con quello di Ancona, ma arriva tardi, infatti solo pochi giorni fa che anche la destra aveva fatto la stessa proposta (credo che ci dovremo abituare a queste intese bipartisan).

Dopo non aver voluto riconoscere il ruolo di servizio di Falconara svolto per l'intera Regione, adesso la si vuole un corpo unico con Ancona, per me significa voler cancellarne l'identità.
Vedo poca sensibilità nei confronti degli abitanti di Falconara. Accorpare Falconara ad Ancona non risolverà i problemi, forse si raggiungeranno alcuni obiettivi che però sono meramente di tipo economico, sicuramente lontanissimi dagli interessi dei cittadini.

Oggi Falconara è una città con problemi, domani sarà solo un quartiere con problemi.

Diverso invece avviare progetto di Area Vasta con modalità che accomunino le città interessate. Quindi ben venga lo spostamento della ferrovia da Senigallia ad Ancona. Ma voglio far notare che la continuità delle spiagge non è infastidita solo dalla ferrovia, ma è interrotta dall'ingombrante raffineria che impedisce ogni tipo di progetto di tipo turistico. Mi sembra una svista non di poco conto.

La Senatrice auspica una ipotetica continuità della costa, un continuum da Torrette, Falconara, Senigallia. Non c'è bisogno di andare tanto lontano per vedere cosa è possibile fare per il turismo balneare, basta andare in Romagna: lì si che le spiagge sono senza soluzione di continuità, ma sorpresa fanno parte di Comuni diversi: Cattolica, Misano, Riccione, Rimini etc. E allora? Non mi sembra che tanti Comuni così vicini abbiano in qualche modo compromesso lo sviluppo turistico; mi sembra invece il contrario.
Ma che ingenuo che sono! Io che consideravo il regalo che è stato fatto alla Quadrilatero un gesto difficilmente uguagliabile, invece scopro che si sta covando un progetto molto più ambizioso: la città la svenderanno in toto.

Falconara vive un momento terribile, perciò faccio un invito che forse è più un auspicio: chi ha idee concrete e rispettose per la popolazione di questa città si faccia avanti, altrimenti è molto meglio stare in silenzio.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

lista sinistra popolare falconarese , stella rossa su sfondo bicolore azzurro-verde . rompere con le segreterie e unirsi ..............................

MoroSr ha detto...

Io credo invece sia una buona idea. Indipendentemente dal fatto che Falconara sia sull'orlo del dissesto.
Falconara e Ancona, così come altre realtà nelle Marche, sono di fatto un unico sistema economico, sociale e territoriale.
Costituiscono, di fatto, un'unica città, che ha i comportamenti e le prestazioni di un'unica realtà.
La politica dovrebbe prendere atto di questo e aggiornare la dimensione amministrativa a quella reale.
Mantenere distinti questi due aspetti non può che peggiorare le prestazioni economiche sociali e ambientali del sistema nel suo complesso.

Barone Barolo ha detto...

Gentile Paolinelli,
con il dovuto rispetto, mi sento in dovere di evidenziare l'inconsistenza delle sue critiche alla tesi della senatrice Magistrelli.

La proposta di accorpamento del comune di Falconara Marittima a quello di Ancona risponde a problematiche ben precise: la prima è la constatazione che Falconara costituisce, con il capoluogo, un'unica area urbana, e il frazionamento di un'area urbana in vari comuni rappresenta una situazione degenere, ben diffusa nel nostro strano paese, ma comunque degenere; la seconda attiene alle ben note condizioni finanziarie del suo comune, sulle quali non è il caso di dilungarsi.

Le sue obiezioni mi sembrano soffrire in particolare di un punto debole: non chiariscono che cosa ci guadagni il cittadino falconarese dall'"indipendenza" del comune di Falconara. Ossia, mentre è chiaro che la fusione con Ancona ha vantaggi forse "lontanissimi dagli interessi dei cittadini", come dice lei (sempre ammesso che i cittadini non siano interessati ad avere un comune finanziariamente in regola), ma assolutamente reali, quando si tratta di spiegare perché un comune indipendente è meglio, lei si rifugia nella paura dell'ignoto e in una generica "poca attenzione nei confronti dei cittadini di Falconara".

Vede, Paolinelli, io temo che quando lei parla di interessi dei cittadini, si riferisca a interessi molto prosaici. Se è vero che il buco finanziario del suo comune supera (vado a memoria) i 90 milioni di euro, non mi è difficile credere che questi denari abbiano giovato anche a una parte, forse a una buona parte dei falconaresi. Questo tipo di mance effimere, tuttavia, devono essere restituite con sacrifici: per questo non vi è dubbio che domani Falconara sarà forse un comune, forse un quartiere, ma sicuramente pieno di problemi.

E' quindi necessario interrogarsi sui costi della politica, e se per caso avere due comuni in una sola area urbana non sia un costo inutile. Ovviamente non parlo soltanto dei politici, ma delle varie strutture comunali che potrebbero essere efficacemente unificate. Lo creda, da parte mia non c'è alcuna ostilità nei confronti dei politici; e tuttavia devo constatare - anche oggi, con lei - una certa sordità da parte dei politici quando si tratta di affrontare questi problemi in concreto.

Concludo infine con una nota sullo smembramento del comune di Falconara avvenuto in epoca fascista. Paragonare quell'avvenimento alla presente proposta è un'operazione oltremodo ingenua (se non del tutto disonesta, ma voglio sperare che non sia questo il caso). Negli anni Venti del secolo scorso, il comune di Falconara fu smembrato (e assorbito in parte da Ancona, in parte da Chiaravalle) per motivi essenzialmente politici, allo scopo di rafforzare il controllo fascista sugli enti locali (il comune di Falconara era considerato particolarmente scomodo); di certo Mussolini non era particolarmente interessato ai costi della politica o al frazionamento dell'area urbana di Ancona, in quel periodo una cittadina del tutto separata perfino dall'abitato di Piano S. Lazzaro!

Cordialmente,
Wilmer Ricciotti

Anonimo ha detto...

Se vogliono favorire l'Anschluss di Falconara molto probabilmente c'è l'intenzione di sbloccare i fondi delle accise. Per Ancona sarebbe un bel colpo!
Ma credo che sia una battaglia persa in partenza opporsi.
Il miraggio della riduzione dell'ici (ma non doveva essere abolita?) è una tentazione troppo grossa per il falconarese medio.

Anonimo ha detto...

A me onestamente sembra un'ottima idea.
Piaccia o non piaccia falconara non perderebbe alcuna dientità perchè non ne ha in alcun modo.
E di questo non è certo Ancona ad averne colpa.
Credo che la critica situazione faclonarese dimostri in modo piuttosto evidente la difficoltà di una realtà che non è mai riuscita a decollare, negare l'evidenza non mi pare utile nè agli anconentani nè ai falconaresi.
Prima del ventennio ik castelli di falconara (falconara come paese non esisteva) sono stati sei secoli all'interno del territorio di ancona. Solo nel 1815 in piccola parte e nel 1860 nasce l'entità comunale falconarese, questo per completyezza di informazioni.
Un saluto

Anonimo ha detto...

Sono daccordo con te. Non e' una bella.

Anonimo ha detto...

pensatela come vi pare
la resistenza falconarese respingera' ogni tentativo fascista di accorparmanto con anona . inoltre c'e da dire che gli anconetani sono dorico-piceni , mentre i falconaresi sono in maggior parte umbro-gallici+.

piano san lazzaro libre!!

Anonimo ha detto...

"NON CONFONDERE IL POPOLO CON CHI LO GOVERNA" Mi piacerebbe chiedere a Sturani e a tutti i politici anconetani cosa ne pensano del RISARCIMENTO AI FALCONARESI che la Regione Marche potrebbe versare al Comune di Falconara e cioè parte delle tasse che incassa dalla raffineria API (5.600.000 €/anno) e una quota dei 25 milioni di Euro derivanti dalle accise sulla vendita dei prodotti petroliferi. Per qualcuno forse è meglio parlare (artatamente) di aria fritta che di queste cose. Se pensiamo che non c'è rispetto di chi abita a Falconara Alta nei confronti di quelli che abitano a Villanova/Fiumesino figuriamoci se ci può essere un "interessamento" di chi abita a Pietralacroce. Ma per favore cercate di parlare di cose un po' più intelligenti ed interessanti. A proposito non li dovevano mettere forilegge i SUV come quelli della Magistrelli che sono assai inquinanti ? Questo è solo fascismo imporre l'idea che Falconara non debba esistere più amministrativamente proprio perchè ultimamente un notevole fetta di cittadini stà alzando la testa nei confronti di coloro (falconaresi e non) che l'hanno fatta diventare la cloaca delle Marche.

Anonimo ha detto...

I partiti e i loro rappresentanti ormai non sanno far altro che pensare a costrire scatole vuote di contenuto.
Invece di lavorare per risolvere i problemi (non ne sono capaci!) si pensa a confezionare nuove scatole per contenerli.
Così mentre l'Italia è alla berlina per la mondezza di Napoli i politici discutono di riforma elettorale, come se agli italiani glie ne fregasse qualcosa. Come se da quello dipendesse la capacità o meno di governare bene.
Così riguardo a Falconara, per coprire la puzza di una città lasciata andare in putrefazione si pensa bene di metterla in una scatola più grande, così puzza un po'meno.
Grandioso! Merita un applauso!.

Anonimo ha detto...

l'api è nostro e in primis di chi ci lavora non dei padroni!!! se lo espripriamo avremo energia da vendere erisaneremo il dissesto ,

Anonimo ha detto...

Recanatini - Complimenti, proprio il giorno delle dimisioni di Mastella. Bravo per la scelta assai azzeccata presentarsi a sindaco con un siffatto partito. Ma Falconara e i falconaresi non dovrebbero meritarsi qualcosa di meglio ?

Anonimo ha detto...

La politica locale rispecchia specularmente quella nazionale:
dopo le dimissioni farsa del ministro (sigh) di grazia e giustizia
accusato con sua moglie e quasi tutto il suo partito di concussione
e ingerenze nella gestione partitocratica della Campania, un coro
praticamente unanime senza distinzione di colori e appartenenze
dava,seconda la mia modesta opinione di ex elettore di sinistra ed ora
uno dei tanti che votano scheda bianca, uno spettacolo semplicemente
disgustoso verso la magistratura e credo anche verso le persone che
ancora si illudono di pensare a dei magistrati che operano per la
legge e con la legge e non per fini politici o ad orologeria come ci
vogliono far credere. Sconcerto e repulsione sono le prime sensazioni
che provo e le stesse sensazioni mi ritornano quando esponenti locali
dei due schieramenti congetturano fantastiche fusioni tra le varie
città locali illudendoci e illudedendosi che tutti problemi scompaiano
in un batter d'occhio, o quando un esponente locale dello stesso colore
del ministro, anche lui transfugo da un altra realtà politica-evidentemente
è nel dna dei simpatizzanti a quel partito fare il salto da un posto
all'altro-ci dichiara si sentirsi quasi indispensanbile per quelli che
saranno i futuri equilibri della politica falconarese dimenticantosi o
forse pensando che i cittadini abbiano dimenticato il suo passato e tutta
quello che ha fatto per la città..
La politica, questa politica, stà implodendo e se non si trovano idee, ma
soprattutto persone nuove che abbiano possibilità di portare nuova linfa
a questo stagno che è tutta la politica italiana, alle parole sconcerto
e repulsione seguiranno disgusto e indifferenza.
Saluti
Andrea