La goletta verde di Legambiente, qualche settimana fa di passaggio davanti alla nostra costa per il consueto monitoraggio dell'inquinamento marino, ha conferito per l'ennesima volta alla raffineria API di Falconara Marittima, la "BANDIERA NERA", un riconoscimento di cui vergognarsi. A ricordo di ciò pubblico un articolo tratto dal Resto del Carlino del 7 luglio
GOLETTA VERDE
Alla raffineria Api la 'bandiera nera'
"Un nuovo pirata ma un vecchio nemico"
Nel mirino di Legambiente soprattuto lo sversamento in mare di olii dello scorso 4 aprile: "Uno dei disastri ambientali più gravi avvenuti in Adriatico negli ultimi decenni''
Ancona, 7 luglio 2007 - "Un nuovo pirata ma un vecchio nemico". Così Goletta verde di Legambiente definisce la raffineria Api di Falconara, assegnando all'impianto la 'bandiera nera'. Nel mirino dell'associazione ambientalista, in particolare, lo sversamento di olio combustibile del 4 aprile scorso, che ha comportato il divieto di balneazione e la chiusura temporanea di alcuni tratti di arenile, con un danno notevole per il turismo della costa anconetana.
Per la tipologia di materiale finito in mare (olio combustibile Atz), e per le quantità di prodotto finite in spiaggia, lungo la costa da Falconara Marittima a Senigallia, l'incidente - ricorda Legambiente - ''è stato uno dei disastri ambientali più gravi avvenuti in Adriatico negli ultimi decenni''.
Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche, che invoca una riconversione del sito industriale, parla dei un impianto "ormai obsoleto, rappresenta per l'Adriatico e la costa un rischio costante di incidente''. Legambiente chiede alle istituzioni e all'azienda di investire ''subito in nuove misure di sicurezza'', e di attivarsi per la riconversione del petrolchimico ''prestando attenzione ai livelli occupazionali, in modo da restituire alla citta' e al territorio nuove speranze''.
GOLETTA VERDE
Alla raffineria Api la 'bandiera nera'
"Un nuovo pirata ma un vecchio nemico"
Nel mirino di Legambiente soprattuto lo sversamento in mare di olii dello scorso 4 aprile: "Uno dei disastri ambientali più gravi avvenuti in Adriatico negli ultimi decenni''
Ancona, 7 luglio 2007 - "Un nuovo pirata ma un vecchio nemico". Così Goletta verde di Legambiente definisce la raffineria Api di Falconara, assegnando all'impianto la 'bandiera nera'. Nel mirino dell'associazione ambientalista, in particolare, lo sversamento di olio combustibile del 4 aprile scorso, che ha comportato il divieto di balneazione e la chiusura temporanea di alcuni tratti di arenile, con un danno notevole per il turismo della costa anconetana.
Per la tipologia di materiale finito in mare (olio combustibile Atz), e per le quantità di prodotto finite in spiaggia, lungo la costa da Falconara Marittima a Senigallia, l'incidente - ricorda Legambiente - ''è stato uno dei disastri ambientali più gravi avvenuti in Adriatico negli ultimi decenni''.
Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche, che invoca una riconversione del sito industriale, parla dei un impianto "ormai obsoleto, rappresenta per l'Adriatico e la costa un rischio costante di incidente''. Legambiente chiede alle istituzioni e all'azienda di investire ''subito in nuove misure di sicurezza'', e di attivarsi per la riconversione del petrolchimico ''prestando attenzione ai livelli occupazionali, in modo da restituire alla citta' e al territorio nuove speranze''.
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