E' trascorso solo un giorno dalla notizia della possibile costruzione di una centrale a idrogeno, che la città scopre che la commissione per la valutazione impatto ambientale del Ministero dell'Ambiente in una bozza ipotizza il via libera alla costruzione di due nuove centrali energetiche da 580 Mw.
Si tratta di quelle centrali che la raffineria Api vorrebbe costruire all'interno dell'impianto di raffinazione di Falconara Marittima, in barba al PEAR il Piano Energetico Ambientale della Regione Marche.
La notizia circola velocemente in città e poco dopo arrivano le prime smentite: il Ministero fa sapere che non c'è ancora stata alcuna valutazione in merito alle centrali, altri invece sono sicuri che quel documento esiste.
Sul tema si è creata molta confusione, il sindaco Recanatini dice che le centrali sono possibili solo con una diminuzione della produzione dei prodotti della raffineria, 6 consiglieri regionali Stefania Benatti, Massimo Binci, Giuliano Brandoni, Katia Mammoli, Cesare Procaccini, Lidio Rocchi, manifestano più che stupore rabbia per questa ipotesi, l'assessore regionale Giaccaglia sembra possibilista, i Ds come spesso accade su questo punto tacciono. Immagino che la dirigenza Api in questo momento si stia sfregando le mani.
La Regione Marche, secondo me, senza perdere altro tempo dovrebbe ratificare con un atto in Consiglio Regionale ciò che da troppo tempo sottovoce sta dicendo, cioè che le centrali dell'Api sono in netto contrasto con il Pear, quindi dichiarare il netto NO alle due nuove centrali.
Mi auguro fortemente che i cittadini falconaresi per primi, ma anche tutti gli altri abitanti delle città vicine si facciano sentire e manifestino con grande forza la loro contrarietà ad un ulteriore appesantimento della già critica situazione ambientale, e invitino il Governo e la Regione ad accelerare seriamente e con convinzione la ricerca e l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, unica salvezza possibile per la sopravvivenza degli esseri umani sul pianeta.
Falconara da anni subisce passivamente le scelte fatte da altri, prepotenze che da un pò di tempo, forse a causa della debolezza economica comunale, si sono accentuate e sembra che le forze politiche che amministrano questa città si stiano in qualche modo abituando alla situazione, mi riferisco ovviamente anche all'altra grande minaccia per la città che è la Quadrilatero.
Si tratta di quelle centrali che la raffineria Api vorrebbe costruire all'interno dell'impianto di raffinazione di Falconara Marittima, in barba al PEAR il Piano Energetico Ambientale della Regione Marche.
La notizia circola velocemente in città e poco dopo arrivano le prime smentite: il Ministero fa sapere che non c'è ancora stata alcuna valutazione in merito alle centrali, altri invece sono sicuri che quel documento esiste.
Sul tema si è creata molta confusione, il sindaco Recanatini dice che le centrali sono possibili solo con una diminuzione della produzione dei prodotti della raffineria, 6 consiglieri regionali Stefania Benatti, Massimo Binci, Giuliano Brandoni, Katia Mammoli, Cesare Procaccini, Lidio Rocchi, manifestano più che stupore rabbia per questa ipotesi, l'assessore regionale Giaccaglia sembra possibilista, i Ds come spesso accade su questo punto tacciono. Immagino che la dirigenza Api in questo momento si stia sfregando le mani.
La Regione Marche, secondo me, senza perdere altro tempo dovrebbe ratificare con un atto in Consiglio Regionale ciò che da troppo tempo sottovoce sta dicendo, cioè che le centrali dell'Api sono in netto contrasto con il Pear, quindi dichiarare il netto NO alle due nuove centrali.
Mi auguro fortemente che i cittadini falconaresi per primi, ma anche tutti gli altri abitanti delle città vicine si facciano sentire e manifestino con grande forza la loro contrarietà ad un ulteriore appesantimento della già critica situazione ambientale, e invitino il Governo e la Regione ad accelerare seriamente e con convinzione la ricerca e l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, unica salvezza possibile per la sopravvivenza degli esseri umani sul pianeta.
Falconara da anni subisce passivamente le scelte fatte da altri, prepotenze che da un pò di tempo, forse a causa della debolezza economica comunale, si sono accentuate e sembra che le forze politiche che amministrano questa città si stiano in qualche modo abituando alla situazione, mi riferisco ovviamente anche all'altra grande minaccia per la città che è la Quadrilatero.
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