Foto da Il Messaggero online
Ancora un grave incidente causato dalla raffineria API di Falconara Marittima. Questa volta non si tratta di eplosioni o incendi, o di perdite di vite umane ma fatto non meno drammatico, si tratta di un disastro ambientale non ancora quantificato ma certamente di grosse proporzioni, visto che interessa attualmente ben tre Comuni: Falconara Marittima, Montemarciano, Senigallia. Uno sversamento a mare di olio combustibile ATZ (alto tenore di zolfo), molto pericoloso e potenzialmente cancerogeno, avvenuto il 4 aprile scorso ha imbrattato il tratto di costa che va da Falconara a Senigallia. Non è ancora chiaro perchè e come è potuto accadere ciò, come del resto non si sa con precisione quanto materiale tossico sia fuoriuscito. Molti sono i punti oscuri, spero che la Magistratura riesca a chiarirli in tempi brevi.
Ciclicamente ci troviamo a vivere situazioni pericolose: incendi, sversamenti in mare, numerosi incidenti considerati minori. Ogni volta i responsabili della raffineria tendono a minimizzare, e ogni volta in breve tempo rientrano le polemiche e tutto riprende come se niente fosse. Fino al prossimo incidente.
Ancora una volta i falconaresi si interrogano sulla incompatiblità di una azienda a rischio così vicino alla città. Ci si domanda se le prescrizioni che hanno permesso il rinnovo della concessione vengono rispettate.
Nel frattempo Falconara, Montemarciano, Senigallia trascorreranno le festività pasquali in regime di allarme ambientale, con divieto di balneazione, di accesso alle spiagge e con il divieto di pesca. Ordinanze che avranno sicuramente ripercussioni negative nell'industria turistica e ittica.
Nessun commento:
Posta un commento