Ho partecipato all'assemblea
organizzata da un gruppo di persone sulla questione della qualità
dell'aria a Falconara Marittima. Tanta gente presente, evidentemente
il tema della salute è molto sentito in città. C'erano alcune forze
politiche, il Pd cittadino al gran completo, c'era il consigliere
comunale di FBC, c'erano alcuni assessori della giunta comunale,
mancava completamente una rappresentanza della sinistra, di Sel della
città, purtroppo ancora una volta lontano dalla vita sociale e
politica falconarese (ma questa è un'altra storia).
L'assemblea ha sancito la nascita di un
nuovo comitato (mal'aria Falconara) che ruota attorno ad una pagina
facebook dedicata alla qualità dell'aria e alla segnalazione
pubblica di odori molesti.
I relatori hanno spiegato come
attivarsi per denunciare e/o segnalare gli odori, presentando anche un modulo da compilare e inviare all''ufficio ambiente
del Comune, e come utilizzare il numero verde per le emergenze
ambientali.
Tutto molto positivo a mio avviso.
Ritengo che ogni forma di partecipazione sia sempre da apprezzare e
sostenere. La riunione, secondo la raccomandazione dei relatori, non doveva
cadere in discussioni polemiche, ma restare in un ambito propositivo.
Ed infatti non c'è stata polemica.
Potrei essere d'accordo se però non si
confondesse la vis polemica con la negazione o la omissione dei
fatti. Nella riunione ho notato infatti una eccessiva cautela nel
nominare le cause delle “puzze”. E' stato accuratamente evitato
di nominare la raffineria Api che è (secondo documenti ufficiali) il
primo responsabile dell'insalubrità dell'aria. Insomma non si può
citare lo studio epidemiologico senza dire chiaramente che lo stesso
si riferisce a quell'impianto petrolifero. Come non si può omettere
di dire che l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Brandoni è
stata sempre molto scettica sui risultati di quello studio e poco
ricettiva a raccogliere le proteste e le segnalazioni dei cittadini
quasi quotidiane. Allo stesso tempo non si può non sottolineare il
muro di gomma che la Regione Marche ha innalzato intorno alle
questioni riguardanti la raffineria.
Penso che la scelta di restare
equidistanti, affrontare i temi senza individuare responsabilità e
omissioni riporti il dibattito ambientale e sanitario della città
indietro di almeno 20 anni. Penso che sia una tattica sbagliata. Non
si può, secondo il mio parere mettere da parte gli studi, i dati, le
denunce, le lotte di centinaia di persone degli ultimi anni.
Se si vuole affrontare seriamente il problema della salute a
Falconara bisogna parlare chiaro e non aver paura di citare nomi e
responsabilità e giudicare i comportamenti dei vari soggetti in
causa.
Insomma meglio una sana polemica se ragionata e documentata di tante discussioni che girano attorno al problema.
In ultimo, mi spiace raffreddare gli
entusiasmi, vorrei dire però che le meritorie segnalazioni dei cittadini,
seppur puntuali e documentate non sortiranno alcun effetto se non
affiancate da una volontà politica di livello comunale e regionale.
Anche in questo caso restare equidistanti significa sconfinare nel
qualunquismo.
1 commento:
Rispetto il punto di vista esternato nell'articolo. Anzi, ritengo che un punto di vista diverso non possa far altro che aggiungere complessità al ragionamento e aumenti notevolmente la possibilità di fare scelte giuste (o più giuste).
Sarebbe però opportuno chiedersi il perchè di una scelta del genere, e cioè quella di impostare la riunione in termini propositivi piuttosto che di denuncia. Non c'era nulla da aggiungere sulla problematica inquinamento: il fatto che si rischia di più a Falconara in termini di salute lo dicono le indagini epidemiologiche, almeno quelle fino ad oggi effettuate, e l'abbiamo ribadito anche in quella sede. Che la Raffineria API sia tra i siti più impattanti e coinvolti in questo problema, idem, tant'è che è stata l'oggetto dell'indagine epidemiologica di cui sopra. Aggiungo inoltre che quella non era certo la sede per cercare i colpevoli, e ce ne sono tanti di 30 anni di malgoverno a Falconara. Allora credo fosse più importante sforzarci di trovare delle soluzioni per permettere a chi ci amministra oggi di fare del proprio meglio per limitare i danni. Per cercare di informare (che è forse il secondo problema dopo l'inquinamento) e di introdurre argomenti nuovi che non fossero solo i banali lamenti, sfottò, e ricerca dei colpevoli. Perchè di questo siamo stati capaci in questi anni: ed io sono il primo. Sono convinto che se ci si sforza di trovare degli interlocutori seri - e si prova ad affrontare la questione senza chiamare in causa partiti, interessi e faziosità - allora forse riusciamo a migliorare qualcosa. Non dico risolvere il problema, ma provare a migliorare la situazione. Prenderemo atto, qualora non si riuscisse a confrontarci con alcun elemento dell'attuale amministrazione, che il problema andrà affrontato in altri termini e noi tutti decideremo insieme cosa fare (ma dovremo essere tanti). Grazie per l'articolo che mi ha dato la possibilità di confrontarmi. Mirco Fanelli
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